cantaforum 4 chiacchiere sulla canzone d'autore

"questa è la storia di tutti noi" (tak-racconto: ultimate version)

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    ro-mario
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    baggiano
    00 11/08/2004 11:48
    era una notte buia e tempestosa...

    anzi, no:
    c'era una volta un pazzo furioso, che era inviso ai potenti ed ai leccaculi perché non prendeva mai nulla sul serio, e quand'anche l'avesse fatto, sarebbero state mazzate sui denti ancora peggio di quando non lo faceva.
    Questo pazzo, che chiameremo per convenzione Karma Chameleon (you come and go, you come and goooooo...), teneva nascosto dietro il suo divano, protetto dagli incantesimi della dolce Maria e da un terribile cane a tre teste di nome Libero un tesoro inestimabile. Questo tesoro era però concupito dal malvagio Alejandro Coni, che sperava un giorno di averlo tutto per sè e di poter così torturare a morte le melodie scritte qualche decennio prima da quattro figli della perfida Albione, che invidiava per l'assoluta perfezione delle loro note. Invidioso delle canzoni dei quattro, che avrebbe voluto schiacciare come scarafaggi, il perfido AC strinse un'alleanza con un altro potente mago proveniente da un'isola che molti dicevano non esistesse nemmeno, famosa per le calde spiagge, le cassiere formose e disponibili e lo stendardo vinto trent'anni prima dai propri guerrieri, capitanati dal temibile Rombo di Tuono. Questo mago, di cui non possiamo svelare il nome per non impaurire troppo i nostri giovani lettori, disponeva di un'armata di ben 500 mostri (una via di mezzo tra i troll di montagna, i pesciolini rossi, il cuculo ed un pacchetto di m&m's) noti per la loro capacità di sorprendere anche il più feroce guerriero. L'imboscata era fissata nel mese di agosto, presso una casa di campagna all'apparenza innocua, ma sotto l'influenza (che era peggiore nei periodi invernali, ma tant'è...) del terribile mago isolano.... (continua... (continua?!?))

    Il potente mago, del quale vi sveleremo il nome più avanti, scese sbadigliando dal suo carro alato nuovo, un carro verde metallizzato decappottabile, che aveva acquistato nonostante il parere sfavorevole della sua consorte, e si diresse fischiettando verso la “Locanda della Cassiera”, uno strano posto popolato da maghi impomatati e da belle cameriere.
    Entrò e si diresse verso il bancone dopo aver lanciato un’occhiata all’amabile Lilly, (la bella cassiera-sedere-a-mandolino,) che sorrideva compiaciuta. “Sembri Lorenza Mario!” le disse, e lei ricambiò lo sguardo sbattendo ripetutamente le ciglia. “Un caffè, Piero!” ordinò il mago, appoggiandosi al bancone. Accese un Panther e si fece avvolgere dal magico fumo del sigaro. L’elfo Piero tornò con una tazza fumante e la depose sul banco di fronte al mago. “Pronto!” annunciò Piero, “ristretto, come piace a te!” Il mago bevve a piccoli sorsi, aspirò voluttuosamente dal sigaro e si avvicinò a Lilly che, come al solito, sfogliava una rivista femminile con aria distratta. “Un caffè, tesoro!”. “Settanta centesimi!” cinguettò Lilly agitandosi sullo sgabello.
    Saltò dentro il suo carro verdemetallico e si diresse verso il mare, respirando a pieni polmoni l’aria salmastra e il profumo di sabbia portato dallo scirocco.
    La sera precedente aveva incontrato il potente Severantus, e avevano ascoltato un po’ di musica nelle segrete del castello. Era stato colpito dal madrigale cantato dal nobile Tak, la cui voce ricordava vagamente quella dell’elfo “Guccinius”, (un menestrello vissuto molti secoli addietro), e dagli arpeggi al liuto del celebre Alejandro , un musico che viveva su a nord, in una terra di confine, e che da tempo aveva architettato un piano diabolico per entrare in possesso del Liuto Takamino, uno strumento che si diceva possedesse magici poteri, e che era di proprietà del potentissimo Karma Chameleon (if your colors were like my dreams), un mago siculo-piemontese, noto per le sue incursioni satiriche in siti seri ed impegnati. (continua...)

    nel frattempo (perché c'è sempre un "nel frattempo")

    nel frattempo, dicevo, il perfido Alejandro Coni proseguiva nel progettare il suo diabolico piano, ma era continuamente disturbato da incantesimi telefonici provenienti da Mediolanum (cosa c'entrassero, poi, le assicurazioni in tutta questa storia non ci è dato sapere) attraverso i quali un grande mago amico di Karma Chameleon (if I listen to your lies...) lo infastidiva più volte al giorno, e per ore ed ore. Il grande mago, che si chiamava Flavius, era riuscito addirittura a penetrare con la sua voce nel castello di Severantus, permeando l'aria di un'illogica allegria che aveva distratto persino il terribile mago *** (no, il nome non oso ancora pronunciarlo... per il momento lo chiameremo Voi-Sapete-Chi). In effetti, il vero motivo per cui AC non era ancora riuscito a recuperare il tesoro da dietro il divano di Karma Chameleon erano le interferenze del mago Flavius.
    Ma ora, Voi-Sapete-Chi si stava preparando a lasciare la sua isola con la sua orda di mostri (alcuni erano già giunti per vie traverse e non molto veloci ad Alejandro, ma non bastavano, ne servivano di più...), ed il tesoro dietro il divano (in effetti, le voci che si trattasse proprio del prodigioso Liuto Takamino si facevano sempre più insistenti) era sempre più in pericolo...
    (continua... e cresce la suspence, nevvero?)

    il piano era tracciato (da tasti bianchi e neri, dirà qualcuno): Voi-Sapete-Chi radunò i suoi mostri, capitanati dal terribile Rocco, li divise in coppie e, come un novello Noè, se ne partì sul suo sottomarino giallo, tra cori da stadio per sbarcare nel continente (altri, invece, provavano come meglio riuscivano a sbarcare il lunario: ma questi personaggi, nelle favole, non hanno cittadinanza nemmeno onoraria). L'esercito di Voi-Sapete-Chi prese possesso della locanda Abbuzzett, tiranneggiando (che altro hanno mai fatto, i potenti maghi malvagi?) il povero oste che trovava sollievo solamente di notte quando, di fronte ad uno schermo fluorescente, riusciva a contattare alcuni amici sparsi ai cinque angoli della Terra del Quarto (il copyright per la Terra di Mezzo costava troppo...). I cattivi, si sa, si sentono invulnerabili e, soprattutto di fronte ad una bottiglia di mirto, parlano, parlano e parlano: di solito a vanvera, ma quella volta Rocco, che aveva un aspetto ferocissimo, si lasciò andare al ricordo della sua bella, che lo aspettava nel suo negozietto sull'isola e, tutto immalinconito, scambiò l'oste per un confessore e, dopo avergli raccontato delle sue pene d'amore ("eh, poverina, tutta da sola, con solo Lancillotto, Ramingo, Olaf, Erik, Paride, Rufus, Pilone e Johnny Cannuccia a farle compagnia e a consolarla...") gli raccontò anche i più scabrosi risvolti del piano di Voi-Sapete-Chi. L'oste, che era un oste ma non un coniglio, decise allora di mollare tutto e provare ad avvertire Karma Chameleon (red gold and green, red gold and green) del terribile pericolo che correva il Liuto Takamino...

    L'oste, allora, risalì la penisola per cercare di avvertire Karma Chameleon (every day is like survival): ma il percorso era irto di pericoli inenarrabili ed il suo compito si rivelò tutt'altro che facile... Alle pendici dei monti AlpenLinus, per esempio, si imbattè in quello che credeva essere solo un animale mitologico: la sfinge! E per non essere cucinato in salmì da quell'essere mezzo leone e mezzo donna dovette rispondere ad un difficilissimo indovinello ("indovina indovinello: chi fa l'uovo nel cestello?"- "la gallina!"- "schita in bocca a chi indovina!!!!" (nota per i non bergamaschi: chiamasi schita la merda di gallina...) e raccontarle una barzelletta nuova (fu proprio in quell'occasione che nacque la barzelletta del "fantasma formaggino"). Superata la sfinge, venne ridotto in schiavitù dalle doti ipnotiche della Maga Carfla, e riuscì a salvarsi soltanto grazie al provvidenziale intervento della miracolosa Lorena e di Elaiza, due potentissime maghe acerrime nemiche di Carfla (l'incantesimo che spezzò per sempre l'ipnosi e restituì la forza di volontà all'oste era il segretissimo "bidibibodidibù"). Dopo avere ringraziato le sue salvatrici, Markus (questo era il nome dell'oste) raccontò loro del diabolical plan di AC e di Voi-Sapete-Chi: Lorena ed Elaiza, inorridite da tanta malvagità, dopo aver pensato a quanto sono furbe le forze del male, acconsentirono ad accompagnare Markus nella citta del Toro...

    intanto, Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato (che è poi sempre Voi-Sapete-Chi: non volevo ripetermi... (ooops!)) aveva radunato il suo esercito e, dopo aver saccheggiato un paese che aveva avuto la sfortuna di trovarsi nel punto sbagliato della carta geografica, aveva deciso di muovere le sue truppe per ricongiungerle a quelle di Alejandro Coni. Prima di partire (le truppe marciavano rispondendo al canto di Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato: "perché seguite me?" "perchè tu sei 'o Re!"), Voi-Sapete-Chi fece sfamare i suoi cinquecento guerrieri e, durante il banchetto, passò personalmente a ringraziarli facendo il giro di ogni tavolo... purtroppo, non era mai soddisfatto delle tovaglie che le sue orde "babbariche" usavano per banchettare: nel villaggio appena saccheggiato ce n'era una gran quantità con disegnate banane, pesche, noci, peschenoci e fragole... ma, più *** le guardava, più capiva che anche queste non andavano bene, e realizzò che non avrebbe trovato pace finchè non fosse riuscito a trovare quell'unico tipo di tovaglia che lo avrebbe esteticamente soddisfatto. E Alejandro Coni, si domanderanno i miei sette lettori? No, il vostro umile narratore non si è dimenticato di lui: pur consumato dalla voglia di partire per congiungere le sue truppe a quelle di Voi-Sapete-Chi, il perfidissimo non riusciva a muoversi dal suo castello perché, oltre ai controincantesimi sempre più frequenti e duraturi del grande mago Flavius, le mura di cinta erano circondate da qualche giorno da un'orda dalle incredibili dimensioni, formata da persone ed esseri provenienti da ogni parte del mondo conosciuto... questo vero e proprio esercito non aveva un capo, non sembrava avere nemmeno un vero motivo per essere lì, ma turbava il sonno di Alejandro: l'unico elemento che poteva essergli utile per capirci davvero qualcosa era una lunga penna nera che tutti costoro portavano sul cappello (e non erano indiani...). Ma prima o poi, l'orda si sarebbe dissolta e gli eserciti di Alejandro Coni e di Voi-Sapete-Chi si sarebbero mossi verso la città del Toro, e nulla li avrebbe potuti fermare dal prendere possesso del portentoso Liuto Takamino...


    Ro-Marcus sgonfiò la sua palla di vetro gps, che utilizzava sempre per i sui spostamenti nella terra di mezzo, indossò la bombetta magica che gli consentiva di trasferirsi istantaneamente da un posto all’altro ( ricordò rabbrividendo quella volta che sbagliò iperstrada e si trovò nel bagno di servizio di Luca Giurato, anziché nella stanza da letto di LM)
    E si accinse a materializzarsi in quel di Cala Seta, una ridente località nota per essere la sede estiva del misterioso Severantus. Era indispensabile coinvolgere anche la Maga Elaiza e la Maga Lorena, perché da solo le forze del male lo avrebbero sovrastato. Alejandro Coni e Voi- Sapete- Chi controllavano i suoi spostamenti nello specchio magico digitale (anche se spesso si distraevano per seguire uno strano sport dove ventidue giocatori babbani in mutande correvano dietro ad un pallone), e avevano fissato la data del temuto meeeting: il 17 Agosto i due avrebbero materializzato Ro-Marcus presso di loro, sfoderando il famoso incantesimo “cassata siciliana”, uno dei più potenti incantesimi conosciuti, e la cui ricetta si perdeva nella notte dei tempi.
    Nuvole oscure si addensavano all’orozzonte.
    D’un tratto Ro Marcus sollevò la testa, e trasalì: dal bosco veniva una strana cantilena, che già aveva sentito:” La poesia duecentoventi, non la vedi e non la senti…”

    Attirato dalla melodiosa melodia e dalla profondità del testo, si inoltrò nel bosco alla ricerca della fonte di quella musica che, stavolta, non era disturbata da fastidiosi rumori di sottofondo come quando l’aveva ascoltata nel castello di Karma Chameleon (and you used to be so sweet I heard you say, that my love was an addiction…): la voce che la cantava era limpida come aveva sempre dovuto essere. Fu in quel momento che capì di essere caduto in trappola… Lancillotto, Ramingo, Olaf, Erik, Paride, Rufus, Pilone e Johnny Cannuccia lo avevano circondato (“e Jessica? L’avete lasciata da sola, la mia Jessica?” pensava disperato Rocco): inoltre, da dietro gli alberi sbucarono un basilisco ed un branco di lupi mannari… le speranze di cavarsela erano ridotte al lumicino e, nonostante il suo coraggio e le grandi doti magiche, Ro Marcus sembrava destinato inesorabilmente a soccombere alle forze del male. Ma è proprio nel momento più difficile, quando le speranze si affievoliscono, che avvengono i miracoli: Elaiza e Lorena, che erano in contatto telepatico col Ro, percepirono il pericolo e… ad un certo punto, un raggio di luce azzurrognola squarciò il buio del bosco e l’esercito del male, sorpreso ed impaurito (Lancillotto e gli altri erano abituati al buio o a soffuse luci rosse, e sopportavano a stento la luce del sole…), assistette all’arrivo, a bordo del suo carro trainato da quattro cavalli alati, preannunciato da una musica celestiale (“e gira tutto intorno alla stanza, mentre si danza, danza…”), del grande Severantus, seguito dalla fida Antobbella e dalla sua schiera di musici guerrieri. Per i maligni non c’erano speranze! Solo i lupi mannari rimasero a combattere fino alla morte, ma vennero sopraffatti in breve tempo…
    Ro Marcus volle ringraziare Severantus per l’insperato aiuto e, dopo avergli donato alcune prelibatezze della sua terra ed un nuovo strumento musicale (il citofono: l’unico che anch’egli era in grado di suonare), gli raccontò per filo e per segno del diabolical plan di Alejandro Coni e di Voi-Sapete-Chi. Voglioso di gettarsi nella pugna, alla fine Severantus fu convinto dal Ro (e soprattutto da Antobbella) a rimanere a guardia della sua isola, per non lasciarla sguarnita di difese magiche durante il periodo buio che si stava annunciando…
    Ro Marcus allora prese la sua palla di vetro gps e si diresse verso il continente…

    Karma Chameleon (when we cling our love is strong), insospettito da lugubri presagi, aveva deciso di nascondere il liuto takamino in un luogo più sicuro... in sogno, gli era apparsa la visione di Elaiza che lo esortava a lasciare Taurinorum e portare il liuto ad est. Confortato dalla visione, egli svegliò Maria e Libero e se ne partì nottetempo verso il selvaggio est. Ma non poteva sapere che il suo sogno, in realtà, era un astuto maleficio opera di Alejandro Coni che era riuscito a superare i sortilegi di Flavius (impegnatissimo a seguire la settimana della moda a Mediolanum) e che, invece di allontanarsi dal pericolo, vi si avvicinava...
    Voi-Sapete-Chi, intanto, si avvicinava sempre più alla magione di AC... Markus, Elaiza e Lorena erano vicinissimi alla città Taurinorum... e Ro Marcus era arrivato sul continente e stava raggiungendo i suoi tre compari.
    Grande fu la sorpresa quando, giunti presso l’abitazione di Karma Chameleon (you come and go, you come and goooo...) i tre moschettieri del bene si imbatterono in un incantesimo di protezione lasciato lì da Maria: l’unico modo per penetrare nella casa era contare i capelli di Lorena “fino all’ultimo senza sbagliare” (ed Elaiza pensò: “era meglio se portavamo con noi anche Huan Luis: si sarebbe fatto molto prima...”). Dopo vari tentativi, i tre riuscirono ad entrare, ma non trovarono traccia nè dei padroni di casa nè del liuto takamino... pronti al peggio, riuscirono comunque a scoprire la verità grazie alla testimonianza di un passerotto (Elaiza e Lorena erano in grado di parlare con tutti gli animali che bevevano l’acqua della fonte dell’uliveto) che aveva il nido proprio di fronte alla finestra del focolare di KC ed aveva sentito il racconto del sogno... “bisogna avvertirlo subito del pericolo che sta correndo!” esclamò Lorena, “ma la strada per il selvaggio Est è irta di pericoli”, obiettò Markus che, pur non essendo un vigliacco, avrebbe voluto godersi i frutti del suo lavoro per tutta la vecchiaia, e per farlo doveva arrivarci, alla vecchiaia... “c’è il terribile Buffalo P.I.L., per esempio, che nel selvaggio est è molto più potente che al sud ed al centro sud, c’è l’orrido Umberto, che non lascia passare i visitatori che non abitino nelle sue lande da almeno cinque anni, c’è il terribile trio di Calamity Tarzan, Calamity Jane e Calamity Cheetaa, e Billy the Kid, e Toro Seduto, Alce Incazzato, e gli indigeni conoscono un metodo incredibile per comunicare tra di loro (mi sembra si chiami SMS), e possono rintracciarci in qualsiasi momento... è per quello, che lo chiamano il Lontano Est: perché nessuna persona sana di mente vuole raggiungerlo...”. Ma Elaiza, con un gesto fermo, fermò le sue lamentele: “non hai nulla di cui preoccuparti, finchè resterai con noi...”

    ma Markus non ne volle sapere, e Lorena ed Elaiza, che gli erano comunque grate per tutto quello che aveva fatto finora, decisero di affidarlo a Frate Danilus, che era il custode dei mille segreti della cattedrale di RoKKataniKa ed era l'unico, nella città di Taurinorum, in grado di opporsi ai malefici dei signori del male (in uno scontro titanico avvenuto anni prima, era addirittura riuscito ad estirpare parte della malvagità del luogotenente di Voi-Sapete-Chi, costringendolo a cambiare il nome da Rokko ad un meno minaccioso Rocco). Markus, dopo aver offerto a Frate Danilus la sua preziosa raccolta di cimeli gucciniusiani, venne accettato come aiuto bibliotecario a RoKKataniKa.
    Frattanto, Ro-Marcus stava cercando di avvertire Elaiza del terribile pericolo che incombeva su di lei... come tutti gli esseri dotati di magia, non poteva assolutamente nulla contro un mago che conosceva il suo vero nome (ella si faceva chiamare con una marea di pseudonimi, ma aveva rivelato il suo vero nome solo ad una ristretta cerchia di veri amici)... purtroppo, Alejandro Coni era riuscito con l'inganno ad avere tale preziosa informazione e la riuscita della missione di Lorena ed Elaiza, e la stessa incolumità di quest'ultima, erano seriamente in pericolo! Karma Chameleon (loving will be easy if your colors where like my dreams), ovviamente, non conosceva tale segreto, al contrario di Ro-Marcus...



    Le strade di Elaiza e Lorena si divisero: forse, in questo modo, una delle due sarebbe riuscita ad avvertire Karma Chameleon (I’m a man who doesn’t know) del pericolo incombente.
    Ma, sulla strada di Verona, egli venne tradito dai parenti ingordi, vendutisi a Voi-Sapete-Chi, e, nonostante i calzini magici che indossava come amuleto protettivo e dopo una lotta disperata, venne alfine catturato. Indicibili torture attendevano lui, Maria ed il fedele Libero. Colui-che-non-si-può-nominare prese il liuto takamino tra le mani, provò a piegarlo come era solito fare con i suoi strumenti da viaggio ma non ci riuscì: decise allora di organizzare un grande banchetto per celebrare la vittoria definitiva sulle forze del bene e la conquista del magico liuto, nell’attesa di poterlo donare ad Alejandro Coni, che li stava raggiungendo...
    Karma Chameleon (didn't hear your wicked words,every day), Maria e Libero vennero messi alla gogna ed esposti al pubblico ludibrio per essere sbeffeggiati dall’esercito malefico: il banchetto era pronto, quando Voi-Sapete-Chi andò su tutte le furie... erano state utilizzate tovaglie con decorazioni natalizie, e non gli piacevano nemmeno quelle! La ricerca delle tovaglie capaci di soddisfare il suo senso estetico era diventata oramai un’ossessione dalla quale non riusciva più a liberarsi: ribaltò una tavolata, prese a calci in culo due dolci cameriere, sputò fuoco dalle narici bruciando irrimediabilmente due fette di Saint-Honorè (o come cavolo si chiamava quella torta: non gli era mai piaciuta la Francia e non voleva assolutamente imparare il francese... tantomeno vuol farlo il vostro umile narratore...): niente sembrava in grado di calmare la sua furia! Fu allora che Maria ebbe una geniale intuizione: con un filo di voce lo chiamò a sé e, mostrando molto più coraggio di quello che il suo aspetto gentile lasciava intuire, gli disse: “se prometti di farci salva la vita, forse io sono in grado di aiutarti...”. Voi-Sapete-Chi si rizzò imperiosamente in piedi, col pugno proteso verso il cielo e due occhi in cui sembravano bruciare tutte le fiamme dell’inferno, represse l’istinto di azzannare Maria al collo, trasformandola per l’eternità in un licantropo... sembrava altissimo, di fronte a Maria e Karma Chameleon (how to sell a contradiction), e, con la sua voce cavernosa, resa quasi isterica dall’impazienza e dalla sensazione di essere preso per i fondelli, chiese: “sììììì? E come pensi di potermi aiutare? Davvero pensi di poter riuscire dove tutti i miei consiglieri ed il mio buon gusto hanno fallito?” Maria non rispose, ma alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi, quegli occhi che facevano paura solo a sentirli nominare, con l’espressione più sicura di cui era capace, senza abbassarli, in segno quasi di sfida... Voi-Sapete-Chi rimase in silenzio per qualche secondo, poi disse: “e sia! Se davvero sarai in grado di aiutarmi, lascerò che tu ed i tuoi compagni di questa avventura che chiamiate vita possiate andarvene in pace...”. Maria allora, aggiunse: “rivoglio anche il liuto takamino...”......
    “PARLA, parla ORA!!! ma, attenzione... se il tuo consiglio non mi sarà gradito, morirete tra le più atroci sofferenze... e ti posso assicurare che, prima di spirare, mi chiederete almeno 500 volte la grazia di una morte rapida!!!”.
    Karma Chameleon (and you used to be so sweet) era terrorizzato, ma conosceva Maria e sapeva che ella aveva sicuramente un piano per farli uscire da quella situazione disperata... Libero teneva chiusi gli occhi di due teste su tre, e non osava fare altro che sbirciare di nascosto... l’atmosfera era cupissima: i soldati di Voi-Sapete-Chi erano terrorizzati e non osavano proferire parola... dal canto suo, egli stava ormai per perdere la pazienza... era quasi sul punto di sfoderare la sua spada laser e tagliare la prima mano a Maria, quella donna che non aveva paura di lui ed osava tenerlo così tanto sulle spine.....
    Finalmente Maria parlò: “hai provato ad usare tovaglie a quadri bianchi e rossi?”. L’espressione di Colui-che-non-si-può-nominare rimase inalterata per qualche decimo di secondo poi, all’improvviso, un sorriso cominciò a disegnarglisi sul viso... lentamente, il sorriso divenne una fragorosa risata: “Ah! Ah! Ah! A quadri bianchi e rossi!!! Non ci avevo pensato: perfetto! Semplicemente perfetto!!!”.
    Poi si voltò verso i suoi prigionieri e disse: “sono un mago di parola, io! Siete liberi! “ evitando di fargli notare che perlomeno Libero era libero dalla nascita, Karma Chameleon si liberò dalla gogna e corse ad abbracciare Maria. Voi-Sapete-Chi continuava a rimirare i tavoli con le nuove tovaglie, e più li guardava più se ne rallegrava... prese sotto le sue braccia KC e Maria e disse loro: “vi sarò grato per tutta la vita per quello che avete fatto! Ora mi sento finalmente un uomo realizzato. Chiedetemi ciò che volete: d’ora in poi sarò il vostro amico più fedele, potete chiamarmi Sax!”.... (continua... davvero!)

    Il banchetto si trasformò in una festa che ancora oggi viene cantata dai menestrelli nordestici... essi libarono nei lieti calici per tutta la notte, tra agordi e bagordi, e nulla sembrava poter cancellare la felicità dai loro visi. Ma, come tutte le notti indimenticabili, anche quella notte lasciò il posto al mattino, e con il mattino arrivarono Elaiza e Ro Marcus, che avevano raggiunto l’accampamento per due strade diverse: conoscevano già gli ultimi sviluppi della storia perché avevano il dono di capire le cose PRIMA di Karma Chameleon (when you go, you’re gone forever), ma ricordarono a tutti che non era ancora il momento di festeggiare... da un momento all’altro sarebbe arrivato Alejandro Coni, e dovevano prepararsi al peggio. Fu Sax a prendere la parola: “sono sempre stato un suo fedele alleato: gli dirò che siete sotto la mia protezione e vi lascerà in pace”. “No” disse Elaiza “è troppo rischioso: egli è il male incarnato. La nostra unica possibilità è di affrontarlo tutti insieme e sconfiggerlo... per quanto sia forte, non potrà sconfiggerci”. Non si riusciva proprio ad arrivare ad un accordo: la posta in gioco non era solo il liuto takamino, ma la vita stessa di tutti quelli che avrebbero osato ribellarsi al Coni (come già sapevano il Napoli e la Fiorentina).
    Ad un tratto, dal bosco intorno a loro iniziarono a rimbombare dei passi: certe volte i cattivi ti avvisano con rumore prima di arrivare, e la terra si trema, e gli animali si stanno zitti... eccolo, era il terribile Alejandro Coni!
    Libero si frappose tra il malvagio e Maria, Ro Marcus sfoderò la bacchetta, Elaiza la biro rossa, Karma Chameleon (you string along) afferrò il liuto takamino, pronto a difenderlo a costo della vita... ma Sax fu il più lesto di tutti, andò incontro tranquillamente a Coni ed iniziò a parlare: “o potentissimo! Mi conosci da più tempo di quanto sia tu che io riusciamo a ricordare... e non ho mai tradito la tua fiducia. Insieme abbiamo distrutto città, saccheggiato negozi, spodestato re e violentato regine... insieme abbiamo addirittura scoperto tutte le parentele di Nonna Papera e finito l’album 67/68 della Panini. In tutti questi anni hai sempre saputo che, se ti fosse servito un aiuto, avresti potuto contare su di me. E non ti ho mai chiesto nulla in cambio. Sai che non ho mai chiesto nulla a nessuno, nemmeno l’ora ad un orologio: mi sono sempre preso ciò che volevo con l’astuzia e, quando questa non bastava, con la forza. Ora ti chiedo di risparmiare queste persone che hanno saputo guadagnarsi in pochi istanti il mio rispetto...” e si inginocchiò di fronte al Grande Alejandro. Coni si guardò intorno smarrito, come se faticasse a rendersi conto di quello che stava succedendo, ma poi si sbarazzò con un calcio di Libero, si strappò le vesti, sradicò un albero ed iniziò a rotearlo in aria urlando una frase sconnessa ed intraducibile che suonava più o meno “Ai ne’er plei a ta-ka-mi-no!!!”.
    Sax si alzò in piedi e, come se non fosse successo nulla, continuò a parlare: “capisco la tua collera ma, ti prego... nel nome della nostra vecchia amicizia, non voglio combatterti! La battaglia, grazie anche ai miei nuovi alleati, finirebbe solo con la morte di uno di noi due”.
    “E cosa suggeriresti di fare, allora? Dovrei forse arrendermi e lasciarvi andare in pace, vanificando così anni ed anni di pianificazioni malvage? Dovrei forse accontentarmi di mantenere non la tua amicizia, ma solo il tuo rispetto,visto che preferisci gli ultimi arrivati a me? Cosa dovrei fare? Dimmelo tu!”: non c’era soluzione alcuna, in effetti... in nessuna fiaba che si rispetti il cattivo rinuncia a compiere le sue perfide azioni lasciandosi convincere in così poco tempo! Fu allora che Karma Chameleon (every day is like survival) si fece avanti imbracciando il liuto takamino e, tenendo la testa bassa ma senza mostrare il minimo segno di paura, disse: “Ecco, tieni il magico liuto! È questo che hai sempre voluto, vero? È tuo! È un regalo che ti offro in segno di amicizia perenne ed in ricordo di questo giorno...”.
    Ed allora accadde l’incredibile: dagli occhi di Alejandro Coni scese quella che sembrava a tutti gli effetti una lacrima: “io non sono davvero cattivo: è che mi descrivono così!” Ro Marcus, inspiegabilmente, si sentì molto imbarazzato, mentre Coni prendeva tra le mani il liuto: un raggio di sole si aprì uno spiraglio tra le nuvole ed illuminò la scena... tutti si strinsero intorno a Coni ed al liuto takamino, si abbracciarono e, stavolta sì, sulle loro guance scesero, pure ed abbondanti, lacrime di gioia...
    Il momento era catartico: finalmente quella terribile avventura era giunta alla conclusione, nei loro cuori i protagonisti potevano quasi sentire le note di “the long and winding road”....
    ....
    ....
    “ma uno strumento magico deve avere anche un nome!” disse Elaiza, che non transigeva su certe cose...
    ....
    ....
    e Coni, imbracciando il liuto, disse: “giusto, e allora ti chiamerò...”
    ....
    ....
    ma non riuscì a finire la frase...
    ....
    ....
    da sopra un albero spuntò una leggiadra fanciulla...
    ....
    ....
    che attirò i loro sguardi
    ....
    ....
    e cantò:
    ....
    ....
    “trottolino amoroso du du da da da”
    ....
    fu questione di un attimo: appena prima che le dita della mano destra di Alejandro Coni potessero posarsi sulle corde del liuto takamino, da un covone di fieno spuntò la figura codata del Maestro Minghi che, con uno scatto fulmineo, riuscì a sorprendere tutti, a sfilare il liuto dalle mani di Coni ed a scappare urlando: “finalmente! Il liuto takamino è mio, sempre mio, solo mio! Guarda come gongolo, guarda come gongolo con il liuto!”. Non c’era stato nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo, che già il farabutto si era volatilizzato scomparendo in una nuvola di zolfo...
    “ma.... ma.... ma come?” riuscì a stento a farfugliare Alejandro “proprio ora, proprio qui? Ero ad un passo dal coronamento del sogno di una vita... Tutto mi è stato portato via, insieme a quel liuto!”.
    “No, - lo interruppe Karma Chameleon- il liuto takamino non è perso per sempre. È vero, esso verrà terribilmente scordato dalle mani del Maestro Malvagio e Codardo, ma in tutta questa vicenda tu hai guadagnato qualcosa di molto più importante: dei veri amici, ed insieme a noi vedrai che riuscirai a ritrovare anche il liuto takamino. Questa non è la fine, ma solo l’inizio di una nuova, grande avventura....”.
    Alejandro cercò allora lo sguardo di Maria, Sax, Ro Marcus, Elaiza, Karma Chameleon (you come and go) e Libero, e capì che quella non poteva assolutamente essere davvero la FINE.[SM=g27837]




    errare è umano, ma io non erro mai perché ho la erre moscia
  • Nancyna
    00 11/08/2004 18:39
    WOW...
    ..ma che bella questa storia!![SM=g27817]
    Complimentissimi al Ro!![SM=g27811]

    Biiiiiiiiiiiiissssssssssssssssss!!
    Ne vogliamo ancoraaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!
    [SM=g27828] [SM=g27835] [SM=g27823] [SM=g27822]


    [SM=g27838]
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    KUBIK
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    méafagcalcàzcampèr
    00 11/08/2004 19:03
    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!
    Chissenefrega degli amici, dei buoni sentimenti, e titic e titic, io voooooooooooooooglio il liuto Takamino e continuare a violentare le principesse, perdìo!!!!!!!!!!!!!![SM=g27826]

    Alejandro Coni, el muj grande hijo de puta.[SM=g27837]




    L'incertezza è la mia certezza.
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    baggiano
    00 02/04/2007 14:01
    ma lo sai che 'sta storia...
    devo ancora leggerla?

    P.S. o forse l'ho già letta ma non la ricordo...

    P.P.S. oppure non l'ho letta ma credo d'averla letta e dimenticata...

    P.P.P.S. eppure non t'ho inviato i miei complimenti...

    P.P.P.P.S. oppure te li ho inviati e non ricordo più dove li ho messi...

    P.P.P.P.P.S. Complimenti a prescindere...

    P.P.P.P.P.P.S. DOPO, giuro, mi leggo tutto!

    [SM=g27837]





    Riusciamo ad esser gelosi della nostra vita... anche quando, in fondo, non ne siamo più così innamorati.
    Buona pernacchia a tutti.