Ulteriori sviluppi dopo la contradditoria sentenza. Un medico di una società sportiva ( e che società...) che può fare quello che gli pare....senza che nessuno sappia niente. Che autonomia!!! Vogliono farci credere che i dirigenti non sapessero nulla di quello che faceva il dottore della squadra, vogliono farci credere che magari le sostanze dopanti le comprasse da solo e non fossero pagate dalla società a fronte di una lista del medico.Vogliono farci credere che i giocatori si sottoponessero a flebo e interventi dopanti senza nemmeno chiedere "ma cosa sto prendendo?". Sembrerebbe di essere alle comiche finali, se non ci fosse da piangere. E il popolo sportivo "bue" si beve tutto. E gli juventini ancora plaudono alla squadra, allo stile Juve, senza vergognarsi.
Il giorno dopo la sentenza: ora i magistrati
di Torino vogliono processare i giocatori
I giocatori Juve rischiano
la "falsa testimonianza"
Ecco i verbali dell'interrogatorio di Lippi
"Quando Agricola iniziò con la creatina"
Giraudo al processo
TORINO - Il giorno dopo la sentenza che ha condannato il medico sociale Riccardo Agricola per frode sportiva, i magistrati del "pool calcistico" della procura di Torino hanno intenzione di aprire un procedimento per falsa testimonianza a carico di alcuni giocatori (o ex) della Juventus.
I pubblici ministeri, secondo quanto risulta all'Ansa, non sono convinti della correttezza delle dichiarazioni rese dai bianconeri al momento di testimoniare in tribunale davanti al giudice Giuseppe Casalbore, e in particolare per quel riguarda l'assunzione di creatina.
La testimonianza di Lippi. In materia di farmaci ai giocatori Riccardo Agricola aveva una totale autonomia. La testimonianza del ct Marcello Lippi, a quei tempi allenatore della Juventus, è tra quelle considerate importanti.
"Ricordo che i giocatori facevano le flebo, chi prima chi dopo la partita. La decisione spettava al medico e l' allenatore non entrava nella questione". Agricola non parlava nè dei medicinali, nè dei valori sanguigni. "Non ricordo che il medico abbia mai segnalato giocatori che passassero una crisi psicofisica e che avessero bisogno di un aiuto farmacologico (...). Nè il medico mi ha mai segnalato giocatori che avessero avuto improvvisi e anomali aumenti di ematocrito".
Lippi parlò anche di creatina: "Cominciò ad essere usata nel febbraio- marzo del '95. Fu Agricola a parlarcene, dicendo che era regolare e innocua. Il dosaggio era sui tre grammi al giorno".
A fare entrare l' Epo nel processo Juventus è stato invece il verbale della deposizione di Lamberto Boranga, che dopo una carriera di portiere in varie squadre professionistiche diventò medico sportivo a Perugia. L' 11 ottobre 1998, Boranga disse a Guariniello che tre anni prima un calciatore di serie A gli chiese cosa fosse l' Epo. "Gli dissi che era doping e che era un farmaco pericoloso da somministrare solo in centri specializzati e per usi ben precisi". "Ho avuto l' impressione - aggiunse - che l' Epo potesse essere usata da altri calciatori conosciuti da lui. Insomma, mi feci l' idea che egli si rivolgesse a me perché nel suo ambiente ne aveva sentito parlare". Alla richiesta della Procura di fornire il nome dell' atleta, Boranga oppose il segreto professionale. Guariniello e i suoi collaboratori sospettarono che si trattasse di uno juventino, ma non trovarono riscontri.
LA ROMA NON SI DISCUTE, SI AMA!
CIAO 'NVIDIOSI !